sabato 1 aprile 2017

ROBERTO GENAZZINI



È nato nel 1959 e vive con la sua famiglia a Gandria, stupendo villaggio sempre presente nei suoi scritti.

"È il suo variegato armamentario espressivo, oltre allo scenario in cui sono ambientate le opere, a renderlo uno scrittore ben riconoscibile. Un autore "di lago" che sa indagare dapprima, e poi immaginare il suo mondo." (Bruno Soldini, 2015).

"Gandria, questo stupendo villaggio sul Ceresio, con le sue stigmate lasciate da antichissimi popoli, con le sue belle chiese di San Vigilio e San Rocco, con il suo Museo nazionale delle Dogane, con i suoi illustri artisti, con il suo famoso "Trio" e con la recente positiva riscoperta dell'olivicoltura, ecco che adesso può annoverare fra i suoi migliori conterranei anche uno scrittore pieno di talento: Roberto Genazzini." (Angelo Frigerio, 2007).


Ha sinora pubblicato i seguenti libri:

(9) LA VOCE DEL LAGO

(Armando Dadò editore, 2017)
Una giornata dedicata alla pulizia delle acque del Ceresio porta alla luce molti oggetti buttati, persi o smarriti, ognuno con una storia da raccontare. Storie di ieri e di oggi, di uomini e donne legati in un modo o nell'altro al lago, elemento naturale attorno al quale ruotano le vite dei personaggi di questi racconti commoventi, divertenti, profondi e leggeri insieme.
L'autore ricompone un mosaico fatto delle mille sfaccettature della vita.

"La voce del lago non era il rumore del vento né lo scroscio delle onde infrante sotto casa, non era il fragore delle barche a motore né il fruscio dei loro remi. Quella voce era il bisbiglio dei racconti, l'impercettibile brusio dei pensieri che il lago ospitava e poi rifletteva verso riva, con tutti i suoi infiniti riverberi".

venerdì 5 giugno 2015

(8) IL MIO VILLAGGIO

(Armando Dadò editore, 2015, prefazione di Bruno Soldini).
Lettere emerse dal passato, il quaderno di un grande pittore, pietre tombali, leggende locali e aneddoti personali; piccole scintille da cui scaturiscono le brevi narrazioni di Roberto Genazzini raccolte in questo volume. Lo "scrittore di Gandria" dedica al proprio paese dieci racconti permeati di delicatezza, ironia e un certo senso di amarezza per la perdita d'identità di un piccolo quartiere sospeso fra un passato nostalgico e un presente straniante.

"Chi pensa che i piccoli nuclei siano degni quanto le metropoli, non può che generare piccole storie di persone sconosciute, non può che evocare vicende insolite vissute nell'oscurità dell'oblio".

domenica 28 dicembre 2014

(7) QUARANTA QUADRÌTT DA GANDRIA



(Edizioni VivaGandria, 2013, prefazione di Elena Ghielmini).
Raccolta di quaranta rime dialettali unite a suggestive immagini di un tempo. Una realtà esplorata nella sua intimità, alla ricerca di ricordi condensati in quartine, a volte allegre altre malinconiche. Un universo di cose semplici; veri quadretti di personaggi e storie della Gandria del passato.

"Gandria puesìa tra lagh e muntagn."

(6) IL TICINO DELL'OTTOCENTO NELLE ILLUSTRAZIONI DI JOHANNES WEBER




(Edizioni Casagrande, 2012).
Monografia del celebre artista glaronese, attraverso la quale il lettore veste i panni del turista ottocentesco e scopre, in un viaggio nel tempo, il volto del Ticino prima delle grandi trasformazioni dell'epoca moderna. Completano il volume il racconto "L'illustratore" e una ricca notizia biografica.

"Caro trisnonno Johannes, tenendo fede al tuo nome (der Weber=il tessitore) hai intrecciato ad arte la bella trama che m'ha accompagnato su queste pagine a te dedicate. Curando il libro mi sono occupato così tanto di te che mi sembra d'averti conosciuto, d'aver compiuto una capatina nell'Ottocento con una macchina del tempo a forma di carrozza. I lunghi viaggi si rivivono sfogliando l'album di famiglia. Lo splendore dei disegni di questo volume (più da guardare che da leggere) invoglia a balzarci dentro, per ansimare col treno che risale le vallate sferragliando, per cogliere le due bianche scie abbandonate nel cielo e nell'acqua dal piroscafo a vapore... per scorgere la vita del nostro vecchio Ticino!"

(5) OLTRE OGNI SPERANZA



(Edizioni Ulivo, 2011).
La guerra solca la superficie di questo romanzo, come un'onda increspata da un dolore lontano. La speranza soffia sulle sue pagine, per disperdere al largo ogni tormento. 
Gandria, 1945-1995. Da cinquant'anni la montagna di fronte al paese può riposare in pace, non è più la frontiera valicata per raggiungere la libertà, l'ultima speranza dei fuggiaschi inseguiti da fascisti e nazisti. Le tranquille acque del lago riflettono però un nuovo dramma, la scomparsa di Dieter, un ragazzino di otto anni, affidato alla custodia del vecchio Ruggero.

"Il lago non è il fiume o il mare, non se ne va via oltre l'orizzonte, aspetta chi rimane indietro, viaggia fino alla sponda opposta e poi ritorna. Certo, quando è infuriato sbuffa senza sentir ragioni, ma non fugge. Qualunque cosa accada si ferma a cullare le speranze di chi gli è affezionato, perché si conoscono l'un l'altro da tanto tempo."

(4) ATTACCATI AL FILO



(Edizioni Ulivo, 2010).
Questo romanzo narra la storia di Arianna, nipote di un emigrante, che torna per la prima volta in Ticino, dove le circostanze la portano sulle tracce di Filomena, una ragazzina che alla fine dell'Ottocento lavorava alla filanda di Gandria. Immersa in questa favola, Arianna scopre il fascino, la semplicità, la fatica della vita dei suoi antenati, e non si sente estranea ai sogni della giovane filandina. Per un futuro migliore bisogna restare attaccati al filo del passato.

" La riva segnava il confine tra realtà e fantasia. Le onde dei sogni ne attenuavano gli argini, mitigando le fatiche e alleviando gli affanni della vita. Un lago sa farsi più profondo del mare, per ascoltare chi gli vuol bene."